A proposito di libcom.org

libcom.org è una risorsa per chiunque voglia lottare per migliorare la propria vita, il proprio quartiere e le proprie condizioni di lavoro. Vogliamo discutere, imparare dai successi e gli sbagli del passato per sviluppare strategie che aumentino il potere che, come persone comuni, abbiamo sulle nostre stesse vite.

Submitted by Steven. on December 18, 2011

Il problema
Ci svegliamo ogni giorno per andare al lavoro, a prendere ordini da un capo. Ci mettiamo seduti e iniziamo a contare i minuti che passeranno fino al ritorno a casa, i giorni che passeranno fino al fine settimana, le settimane che passeranno fino alla prossima vacanza, sprecando la nostra vita. O peggio ancora, non riusciamo a trovare lavoro e dobbiamo cercare di farcela tramite i sussidi statali. Ci preoccupiamo di come pagare le bollette e l'affitto; il nostro conto in banca sembra sempre lo stesso alla fine di ogni mese. Ci chiediamo se riusciremo mai a mettere qualcosa da parte per costruire una famiglia, e poi pensiamo "Magari l'anno prossimo". Ci arrabbiamo per l'ennesima guerra che il nostro governo ha deciso di iniziare, e di nuovo siamo ignorati. Seguiamo le notizie sul cambiamento climatico e ci chiediamo se i nostri figli avranno un futuro.

Il problema è che giorno dopo giorno ricreiamo un mondo che non è stato costruito per soddisfare i nostri bisogni e non è controllato da noi. Non siamo più esseri umani, siamo risorse umane, rotelle nell'ingranaggio che serve un solo scopo: il profitto. È la ricerca estenuante del profitto che ci intrappola in lavori noiosi, o ci obbliga a cercare lavoro quando siamo disoccupati/e. Che ci fa preoccupare su come pagare l'affitto o il mutuo, nonostante le nostre case siano state costruite e pagate tempo fa. È sempre la ricerca del profitto che sta portando il nostro pianeta ad una catastrofe ambientale, mentre il cambio climatico avanza e i leader mondiali pontificano.

In questo mondo, ogni cosa ha il suo prezzo. Ogni giorno, nuovi prodotti entrano nel mercato. Un secolo fa erano le automobili, oggi persino cose come il DNA, o l'atmosfera attorno alla Terra, hanno un prezzo. Ci sembra assurda, o addirittura oscena, l'idea di mettere un prezzo alle cose che più amiamo della vita: amicizia, amore, gioco. Ci sembra assurda quest'idea, perché il mercato non segue gli stessi principi che seguiamo noi. "Le forze del mercato" lasciano milioni di persone affamate in un mondo che produce surplus di cibo. Milioni di persone non hanno accesso a medicine per l'AIDS, mentre le grandi case farmaceutiche spendono metà dei loro fondi in amministrazione e marketing. Il mercato non riconosce i bisogni umani, a meno che non ci sia un riscontro monetario. L'unico modo per avere soldi è lavorare per un capo o chiedere i sussidi statali. Quando iniziamo a lavorare per un salario, i nostri corpi e le nostre menti entrano nel mercato come prodotti che possono essere comprati e venduti.

Lavorando, creiamo ancora più prodotti che possono essere venduti sul mercato. Ma non ci pagano ciò che i nostri prodotti valgono sul serio, altrimenti non ci sarebbe nessun profitto per i capi. Se una società non riesce ad avere un profitto adeguato, chiude. Noi finiamo in cassa integrazione e i soldi vengono investiti in qualcos'altro. Gli interessi dei nostri capi non sono gli stessi che abbiamo noi. Il problema del mercato non è che i prezzi sono troppo alti, o l'offerta troppo poca. Il problema non è regolare troppo o regolare di meno. Il problema è che ogni cosa ha un prezzo. Nel mondo del mercato i bisogni umani vengono considerati solo quando quegli umani sono abbastanza ricchi da poterli soddisfare. I governi mondiali continuano a mantenere questo sistema, a volte con la carota della democrazia e del welfare, a volte con il bastone della dittatura e della guerra. Questo non è il nostro mondo.

Ogni giorno, persone comuni lottano. Lavoratori si organizzano, scioperano, occupano, si ribellano, esigono bisogni umani in un mondo disumano. Questo sito è per loro. Per te. Per noi. Per noi che non abbiamo niente da vendere se non la nostra forza lavoro, e niente da perdere se non le catene che ci stringono. Per quelli che si vedono la vita succhiata da questo mondo di morte, come fosse un vampiro. Quando ci ribelliamo per i nostri bisogni, profetizziamo un mondo diverso, un mondo basato sul principio "da ciascuno secondo le sue facoltà, a ciascuno secondo i suoi bisogni". Un mondo di libertà, un mondo comunitario: comunismo libertario.

Le idee
Il nome "libcom" viene dall'abbreviazione di "libertarian communism", l'ideologia politica con la quale ci identifichiamo. Il comunismo libertario è l'espressione politica delle forze sempreverdi di cooperazione e solidarietà nelle società umane. Queste correnti di mutuo appoggio si trovano ovunque: ne sono piccoli esempi quotidiani un pranzo organizzato collettivamente, o aiutare uno/a sconosciuto/a a portare un passeggino giù per le scale. A volte si manifestano in modo più visibile, per esempio quando un gruppo di lavoratori decide di scioperare in solidarietà con un altro gruppo, come successe quando il personale di terra delle British Airways andò in sciopero in solidarietà con il personale della compagnia di catering Gate Gourmet nel 2005. Infine, possono esplodere e diventare una forza predominante della società, come in Argentina nel 2001, in Grecia oggi, a Kwanju in Corea del Sud nel 1980, in Portogallo nel 1974, In Francia nel 1968, in Ungheria nel 1956, in Spagna nel 1936, in Russia nel 1917, a Parigi nel 1871...

Ci identifichiamo prima di tutto con le tendenze di solidarietà, cooperazione e lotta dei lavoratori attraverso la storia, che siano o no tendenze apertamente comuniste libertarie (come nella rivoluzione spagnola). Le nostre influenze sono specifiche tradizioni, teoriche e pratiche, come l'anarco-comunismo, l'anarco-sindacalismo, l'ultrasinistra, il comunismo "di sinistra" inglese, il Marxismo libertario, il comunismo consiliarista, ed altre. Ci sentiamo affini a vari scrittori e gruppi, tra cui Karl Marx, CLR James, Maurice Brinton, il gruppo Wildcat in Germania, la Federazione Anarchica, la Solidarity Federation in Inghilterra, il sito prole.info, il giornale Aufheben, il gruppo Solidarity, i situazionisti, il sindacato spagnolo CNT, e molti altri.

Siamo comunque consapevoli dei limiti di queste idee e delle loro forme organizzative nella società contemporanea. Per questo sottolineiamo l'importanza del capire e trasformare le relazioni sociali che viviamo qui ed ora, nelle nostre vite quotidiane; così facendo possiamo migliorare la nostra situazione e proteggere il nostro pianeta, imparando dagli sbagli ed i successi di movimenti ed idee della classe operaia del passato.

Il sito
Il sito contiene notizie ed analisi su lotte nel mondo del lavoro, discussioni, ed un archivio sempre in crescita, con più di 10mila articoli, contribuiti dai nostri 10mila e più utenti, su varie tematiche: storia, biografie, testi teorici, interi libri, opuscoli. Nel corso degli anni abbiamo incorporato vari archivi online ed abbiamo centinaia di testi scritti o scannerizzati esclusivamente da e per noi. Siamo completamente indipendenti da sindacati e partiti; il sito è finanziato esclusivamente dalle iscrizioni dei nostri amministratori volontari e le donazioni degli utenti.

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Storia del sito
v.4.1 - marzo 2007 - Imponente aggiornamento dell'infrastruttura Drupal e nuovo aspetto grafico
v.4 - estate 2006 - Trasferimento a web2.0; l'intero sito viene esportato in Drupal, per facilitare controllo ed interattività
v.3 - maggio 2005 - Il sito viene rinominato libcom.org; vengono aggiunte nuove sezioni (library) ed aggiornati i vecchi contenuti.
v.2 - maggio 2004 - Nuovo design, abbandoniamo il vecchio format e ne adottiamo uno più accessibile; viene aggiunta la sezione storica
v.1 - settembre 2003 - Il nostro debutto: con un format grigio/bianco presentiamo al mondo le nostre idee ed il progetto
v.0 - ottobre 2002 - Nascita di enrager.net, un sito personale contenente alcuni testi e delle foto

Tradotto da Italy Calling.

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